La coabitazione solidale  per il welfare in Umbria

da | 18 Apr, 24 | Convegni, Il Welfare

Madre Teresa di Calcutta definiva la solitudine come la peggiore delle povertà e la lebbra dell’Occidente. Siamo abituati a considerare il welfare un problema essenzialmente economico, ma la riflessione della santa ci aiuta a considerare altro. L’uomo, essere che vive di relazione, ha bisogno di relazioni per avere una vita felice ed evitare la “lebbra della solitudine”. Le cause di questa “lebbra” sono nell’occidente diverse  trovano la loro radice nel nichilismo che porta ad una perdita di senso della vita e, per conseguenza, delle relazioni. Un fenomeno che si concreta anche nella ricerca parossistica della libertà individuale che però è fine a se stessa e inutile  se non è seguita dalla scelta di stabilire relazioni durature e significative.

Un aspetto misurabile di questa solitudine crescente è l’aumento delle “famiglie” composte da una sola persona. Il numero delle famiglie uni personali è in aumento anche in Umbria. L’Istat nell’annuale statistico italiano del 2022 riporta che “ il numero di famiglie è progressivamente aumentato e a ciò è corrisposta una progressiva riduzione della dimensione familiare, con un aumento delle famiglie unipersonali e una contrazione di quelle numerose … le famiglie unipersonali, che oggi rappresentano un terzo del totale delle famiglie (il 33,2 per cento), sono cresciute di quasi 10 punti rispetto al periodo 2001-2002 (24,0 per cento). La quota di famiglie unipersonali è più alta nelle regioni del Nord-ovest e del Centro (rispettivamente, il 35,5 e 35,9 per cento) e più bassa nelle Isole (31,2 per cento) e, soprattutto, al Sud (30,0 per cento).”

Questa situazione richiede che le politiche di welfare adottino soluzioni innovative che tengano conto del “degiovanimento” e della frammentazione crescente della società con le loro inevitabili conseguenze.

La FNP CISL Umbria ha organizzato un interessante convegno su questo tema il 10 aprile 2024 sul tema «Abitare insieme l’Umbria. Realtà e visione per la coabitazione solidale» perché vuole impegnarsi a trovare soluzioni concrete per l’abitare.  Dal convegno è emerso che il tema della comunità umbra come luogo ottimale per l’abitare non interessa solo gli anziani o i soggetti più deboli, ma ha carattere generale. Riguarda infatti l’attrattività complessiva della regione che è fatta dalla possibilità di facili collegamenti, di opportunità di  lavoro, dalla crescita dei servizi nei territori anche isolati e dalla integrazione di soluzioni di welfare che nascano dalla collaborazione di enti pubblici, aziende, privati e volontariato.

La mancata inclusione in una rete di relazioni è dunque un dramma che richiede risposte complessive in vari ambiti. Un elemento di rischio è, per esempio, l’esclusione digitale (digital devide) che riguarda particolarmente gli anziani, ma che impatta su tutti per la “digitalizzazione” di tutte le procedure che richiedono l’adozione di strutture e utility sempre più numerose, complesse e fra loro connesse rendendo talvolta impossibile l’accesso ai servizi e alla vita di comunità.

Il paese è necessario ha sottolineato nel suo intervento Paolo Belardi dell’Università di Perugia. «L’abitare in comunità e non i condomini isolanti è una necessità che deve essere prevista anche nella progettazione urbanistica». Quali servizi offrire per permettere la coabitazione solidale è la sfida che va affrontata a partire dalla necessità di adottare soluzioni che prevedano il coinvolgimento da protagoniste della comunità locali come ha ricordato Luciano Malfer, esperto delle politiche familiari per la Provincia di Trento.

La sfida attuale per la FNP CISL Umbria è di dare continuità e concretezza ai tanti spunti giunti dal convegno. E’ questo l’obiettivo che si è dato il segretario regionale Luigi Fabiani.

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Autore

Vincenzo Silvestrelli

Vincenzo Silvestrelli

Presidente di Eticamente. Ha lavorato presso ELIS e presso Banca dell'Umbria